domenica 26 gennaio 2014

Quando il fisco si inceppa

Il 2 Luglio 2013 il deputato di Scelta Civica Enrico Zanetti presenta una interrogazione parlamentare alla Camera riguardo l'ammontare dei ruoli tributari non ancora riscossi con particolare riferimento alla quantificazione delle somme ancora esigibili.
La risposta in data 11/07/2013 per conto del governo è del viceministro Luigi Casero il quale si avvale di due tabelle che riepilogano la situazione al 30/04/2013 e i cui dati si riferiscono al periodo 2000÷2012.
 
Come si può notare dalla tabella N.1 il "Carico affidato totale", ovvero il contenzioso complessivamente messo a ruolo sia dall'Agenzia delle Entrate che da Equitalia, è stato pari a 807,7 miliardi di euro e nella tabella è ripartito per ente di competenza:



Del totale, 193,1 miliardi di euro sono stati derubricati o per usare il linguaggio tecnico oggetto di sgravio, cioè sono stati cancellati perchè ritenuta l'illegittimità della richiesta.

L'importo riscosso è stato pari ad appena 69,1 miliardi di euro pertanto il residuo ancora iscritto a ruolo risulta essere di 545,5 miliardi di euro e nella seconda tabella è riportato il dettaglio di questo ammontare diviso per anno:


 Di questi 545,5 miliardi, quelli difficilmente (o non più) recuperabili perchè a seguito di fallimenti sono pari a 107,2 miliardi mentre 18,6 miliardi sono l'ammontare a cui è stato concesso il pagamento rateale a fronte di soggetti in difficoltà finanziaria.
Rimangono quindi oltre 400 miliardi di euro iscritti a ruolo, pari al 24% circa del Pil, e la questione è se effettivamente questo importo è dovuto e in caso affermativo entro quanto tempo si prevede vengano recuperati tenuto conto che circa un quarto di questo ammontare è viceversa il debito delle amministrazioni pubbliche verso soggetti privati per lavori richiesti, effettuati, fatturati ma non ancora onorati.

E' interessante riportare un passaggio della risposta ufficiale del viceministro Casero riguardo la composizione dei soggetti iscritti a ruolo:

"In ogni caso, al 31 dicembre 2012, oltre l’80 per cento del carico residuo era riferibile a debitori iscritti a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 euro (121.409 soggetti per un carico netto residuo da riscuotere pari a 452 miliardi di euro)."

Così mettiamo in pace l'anima di coloro che potrebbero chiedersi se i debitori siano 'poveri' artigiani che per difficoltà economiche non abbiano pagato poche migliaia di euro di imposte e/o contributi.

Magari prima di parlare di austerity, di vincoli europei, di necessità di aumentare il deficit pubblico, sarebbe il caso di risolvere questa questione.

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