domenica 12 gennaio 2014

Euro - un parto ancora semi sconosciuto

Ancora oggi capita spesso di leggere, ascoltare o discutere personalmente con chi afferma che uno dei problemi dell'ingresso nell'euro sia stato il cattivo rapporto di cambio che, ricordiamolo, è stato di 1936,27 lire per 1 euro. Addirittura si accusa l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi di averci 'svenduto' fissando per l'appunto un rapporto per noi assolutamente sfavorevole, mentre dall'altra parte la conversione abbia invece favorito i Paesi del nord Europa, Germania in primis.
Ripercorriamo quindi gli eventi che hanno portato l'Italia e altri 11 nazioni ad adottare la moneta unica europea.

Partiamo dal 11 Dicembre 1991, giorno in cui a Maastricht venne firmato l'accordo che impegnava 12 Paesi ad adottare un'unica moneta chiamata provvisoriamente ECU. Tra questi c'era la Gran Bretagna che poi si chiamerà fuori.
L'ECU fu quindi una moneta virtuale, un paniere delle 12 valute nazionali degli Stati aderenti.
A febbraio del 1992 venne firmato l'accordo di Maastricht che definì tra l'altro anche i parametri per l'ingresso e le regole di permanenza nell'eurozona inclusi i famosi parametri macroeconomici.

Il 2 Giugno del 1992 i cittadini della Danimarca votarono il referendum sull'integrazione europea e seppur di poco vinsero i contrari. Questo portò un clima di sfiducia da parte dei mercati che iniziarono a scommettere su un suo fallimento e a concentrare la loro attenzione su Italia e Gran Bretagna, considerati gli anelli deboli della annunciata UE.
A seguito di tensioni sui mercati finanziari vi furono incontri tra i Paesi aderenti al fine di trovare delle soluzioni tra cui un eventuale riallineamento delle parità tra le diverse valute, ma questi non produssero nulla di concreto non facendo altro che aumentare la speculazione.
Il 16 Settembre dello stesso anno George Soros scommettendo contro la sterlina, forte del fatto che la Bank of England si rifiutava di aumentare i tassi di interesse, vendette allo scoperto 10 miliardi di dollari in sterline e questo provocò una tempesta che constrinse le autorità monetarie inglesi ad annunciare l'uscita della sterlina dallo SME.
Subito dopo seguì la stessa sorte la lira, mentre la peseta spagnola svalutò del 5% e così fu per l'escudo portoghese e la sterlina irlandese.

Queste premesse avrebbero dovuto suggerire i governi di concordare una maggiore integrazione politica, di definire insomma delle politiche comuni e per alcuni di riformare la propria struttura per aumentare la propria competitività.
Ma questo in gran parte non avvenne e ciascuno proseguì per la propria strada.

Nel 1996 la lira rientrò nello SME ed è opportuno rievocare i fatti perchè è qui che si concentra una delle accuse più infondate rivolte in particolare all'ex presidente del Consiglio Prodi.
La delegazione che andò a definire il rientro era rappresentata dal ministro Carlo Azeglio Ciampi che si trovò ad affrontare una trattativa alquanto difficile perchè in particolare i tedeschi spingevano per un cambio a 925 lire per 1 marco mentre la nostra delegazione desiderava un cambio per noi più conveniente e vicino alle 1.000 lire, in linea con le quotazioni di quei giorni. Da annotare che Confindustria auspicava addirittura un cambio poco probabile sopra le 1.000 lire, sulle 1.030÷1.040 lire.


Dopo estenuanti trattative ed un ottimo discorso tenuto da Carlo Azeglio Ciampi venne trovato l'accordo per 990 lire contro marco.
Fu quindi un successo della nostra delegazione che fu accolta con applausi al rientro, ma come spesso capita trascorso un po' di tempo i ricordi si fanno annebbiati e i fatti vengono rievocati in maniera alquanto diversa.

Veniamo ora al rapporto lira/euro. Secondo gli accordi i rapporti di cambio tra le singole valute e quella unica sarebbero stati definiti il 31.12.1998 in base ai tassi di cambio di mercato a quella data.
Nella figura sotto sono riportati i rapporti lira/ECU:

Come si può osservare nel 1998 il cambio è stato intorno alle 1940 lire per 1 ECU e questo è stato anche il giorno in cui si è provveduto a definire il rapporto ufficiale, corretto per la decisione del governo inglese di non aderire ed escludendo quindi la sterlina dal paniere. Insomma il cambio di 1936,27 non fu deciso a tavolino e da Romano Prodi ma fu un valore di mercato.
Il primo Gennaio del 1999 prese vita la nuova valuta chiamata euro.

I rapporti di cambio ad oggi:



1 commento:

  1. Buonasera,

    leggendo i suoi interventi su voci dall'estero ho trovato il suo blog.

    Anch'io sono stato bannato dal buon Bagnai. Personalmente la trovo un'esperienza mortificante ma educativa. Anzi può essere lo stimolo per mettersi a ragionare con la propria testa ed aprire un blog.

    Sull'argomento della parita di cambio lira/euro le propongo la lettura di questo mio contributo

    http://marionetteallariscossa.blogspot.it/2014/01/fuori-dalleuro-il-mito-della.html

    Un cordiale saluto.
    Emilio L.

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