lunedì 26 agosto 2019

Ma quanto è in crisi l'economia tedesca?

In queste settimane si è parlato molto della non favorevole situazione economica che stanno attraversando un po' tutte le economie mondiali, in particolare quelle dell'Unione Europea tra cui la locomotica tedesca, che nel secondo trimestre 2019 stando alla stima preliminare diffusa lo scorso 14 Agosto da parte dell'ente di statistica federale (Statistisches Bundesamt), i cui dettagli verranno comunicati domani martedì 27 agosto, ha visto un arretramento ufficiale dello 0,1% rispetto al trimestre precedente che fa scendere la crescita tendenziale, ovvero rispetto allo stesso trimestre del 2018, ad un +0,4%.

Questa situazione è in gran parte dovuta al calo della produzione industriale che risente della debolezza degli scambi internazionali e quindi delle esportazioni mentre dall''altra parte la domanda interna è ulteriormente cresciuta, sia riguardo i consumi privati e sia di quelli pubblici, ma anche gli investimenti sono risultati maggiori rispetto al primo trimestre. Oltre alle esportazioni anche il settore delle costruzioni ha registrato un calo nel secondo trimestre.

Se però analizziamo in dettaglio i dati forniti ne risulta a mio avviso una situazione meno critica di quella che alcuni media hanno descritto. Cominciamo con il PIL:


Dai dati tratti dallo Statistisches Bundesamt si possono notare gli andamenti trimestrali rispetto a quello precedente una volta effettuate le dovute correzioni statistiche (dati concatenati a prezzi costanti, destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario) e si vede per l'ultimo trimestre solare l'arretramento dello 0,1%.
Se guardiamo i dati grezzi del PIL realizzato nel secondo trimestre questo ha visto un controvalore di € 844.730 milioni contro € 842.070 milioni del trimestre precedente e € 827.660 del secondo trimestre 2018. In pratica rispetto all'anno precedente si registra una crescita costante a prezzi correnti, poi le correzioni statistiche giungono ai dati riportati in colonna nel rettangolo rosso. Quindi la situazione più che di arretramento vede una economia che ha cessato di crescere e si è stabilizzata. Si consideri che l'inflazione registrata a Giugno era del 1,6%.

Questa situazione può essere vista con preoccupazione per una nazione che registra un alto tasso di disoccupazione (come l'Italia) ma la Germania gode di una situazione che non si aveva da decenni.
A giugno, al termine del secondo trimestre, i disoccupati erano 2.216.243 pari al 4,9% (fonte Bundesagentur für Arbeit).
Per quanto riguarda l'occupazione, che è un dato più indicativo per quanto riguarda l'andamento del mercato del lavoro, a fine dicembre 2018 gli occupati erano 45.083.000 mentre a fine Giugno scorso il numero è giunto a 45.295.000.
Insomma anche sotto il profilo dell'occupazione i dati ci dicono che l'economia tedesca ha frenato la crescita ma in una situazione che rimane sempre del tutto invidiabile.
Questo però non deve essere visto come una sottovalutazione della situazione che vive il settore manifatturiero ed in particolare quello degli autoveicoli che rappresenta quello più importante per la Germania e che sta attraversando una fase difficile sia sul mercato interno ma soprattutto nelle vendite all'estero. I dati dell'associazione di categoria dei costruttori tedeschi (VDA) lo mostrano chiaramente, qui di seguito quelli riferiti alla produzione di autovetture trasporto persone (Pkw) in Germania:


Si vede chiaramente come il trend medio di produzione, indicato con la linea punteggiata, è in calo da fine 2017, ovvero da una media mensile di circa 470 mila unità prodotte si è scesi a 400 mila, pari ad un -15%. Recentemente a fronte di questa situazione le case automobilistiche tedesche hanno annunciato un sensibile ridimensionamento del personale.
Ritengo che sia questa una delle ragioni principali che hanno indotto la Deutsche Bundesbank (la banca centrale tedesca) nella recente relazione mensile a paventare un possibile ulteriore arretramento anche nel terzo trimestre.

La situazione non è quindi positiva ma almeno per la Germania nemmeno preoccupante sebbene il ministro federale delle finanze Scholz ha annunciato domenica 18 u.s. la predisposizione di un pacchetto di possibile intervento pubblico a sostegno dell'economia, pacchetto che può arrivare fino a 50 mld di euro senza dover disattendere i parametri di bilancio delle norme UE dato che la Germania può giungere ad un deficit strutturale fino al 1% del PIL, PIL che è di oltre 3.300 mld.