sabato 16 settembre 2017

2011, la grande 'cospirazione' mai avvenuta!

Rieccoci!
Ieri, durante la trasmissione televisiva "Otto e Mezzo" condotta dalla giornalista Lilli Gruber sul canale La7, l'ex ministro dell'Economia e Finanze Giulio Tremonti ha citato per l'ennesima volta il presunto complotto (?) che sarebbe stato attuato nel 2011 a colpi di spread per rovesciare un governo, quello Berlusconi quater, 'democraticamente eletto' (??).
Sorvoliamo per l'occasione di chiedere quando un governo in Italia sia mai stato eletto dato che la nostra Costituzione prevede che sia il Presidente della Repubblica a nominare il Presidente del Consiglio ed i suoi ministri su indicazione di quest'ultimo e che a seguire il governo incaricato ottenga la fiducia presso il Parlamento, senza mai passare quindi dagli elettori.
Veniamo al racconto su questo fantomatico complotto citato spesso anche da altri esponenti politici, di recente ad esempio anche da parte di Renato Brunetta e per la categoria "te lo raccomando" Gianni Alemanno.

La ragione finanziaria
Sostanzialmente questo presunto golpe franco-tedesco viene raccontato partendo dalla vendita da parte di Deutsche Bank di titoli di Stato italiani durante il primo semestre del 2011. Questo fatto è vero, peccato che risulta alquanto difficile intravedere ombra od odore di complotto in una operazione che è stata distribuita su alcuni mesi e che ha riguardato non solo titoli di Stato italiani ma anche di altri Paesi il cui rating attribuito dalle agenzie specializzate era basso. La Deutsche Bank, che nel Novembre 2010 aveva ottenuto la maggioranza della Deutsche Postbank la quale aveva in corpo una notevole quantità di titoli di Stato dei Paesi a basso rating tra cui l'Italia, decise di ridurre la propria esposizione senza però creare turbativa nel mercato, infatti per quanto riguarda le quotazioni non si sono riscontrate oscillazioni particolari come si può vedere dai rendimenti lordi all'emissione dei vari titoli di Stato (fonte Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze):


Questo l'andamento dei BTP decennali sul cosiddetto mercato secondario:


Ad essere pignoli c'è stato in realtà un certo surriscaldamento che ha interessato prevalentemente i titoli a breve termine, ovvero i BOT, i CTZ e parzialmente i BTP quinquennali, ma la ragione non riguardava l'Italia in sé e presunti complotti, bensì una crisi che vedeva coinvolta l'intera Unione Europea, in particolare l'eurozona, che causò nervosismo da parte degli investitori (coloro che investono risparmi con orizzonte a medio-lungo termine) con intervento della speculazione (coloro che investono a breve termine lucrando sulla differenza di prezzo) i quali trasferirono gli investimenti dai titoli delle nazioni a basso rating a quelli a più alto grado di fiducia.

Infatti, questo fu l'andamento ad esempio dei titoli governativi decennali della Spagna:


Portogallo:


Grecia (!):


e Francia (Ma Tremonti non parlava di un complotto franco-tedesco? I francesi si sarebbero quindi autocomplottati?):



Dove si sono rivolti quindi gli investitori (e speculatori)? Ad esempio in Germania:


Ma anche in Gran Bretagna (complotto anglo-tedesco allora?):


E se fosse stata invece una manovra eversiva made in USA (o addirittura anglo-tedesco-americana)?


Qui la fantasia trova ampio spazio di manovra!

Lo spread, comunque, rappresenta la differenza tra due valori, in questo contesto tra una obbligazione sovrana di durata specifica (decennale) ed una equivalente presa a riferimento (benchmark), in questo caso quella della Germania: il Bund.
Questo 'trasferimento' è facilmente spiegabile: a fronte di una dissoluzione della moneta unica gli investitori, come anche la speculazione, dirottano i fondi verso quei Paesi la cui moneta rispetto a quella unica subirà una rivalutazione, abbandonendo invece gli altri. Quindi, se prendiamo l'euro e diamo ad esso valore 1, un neo marco tedesco vedrebbe un apprezzamento (1,1, 1,2, 1,3 etc...) rispetto all'euro e dal passaggio si otterrebbe un guadagno. Al contrario, una neo lira (o peseta, dracma etc...) che vedrebbe scendere la quotazione (0,90, 0,80, 0,70...) rispetto all'euro comporterebbe come conseguenza una perdita. Quindi, in pratica, se c'è la prospettiva di una dissoluzione dell'euro vendo BTP (o bonos spagnoli o altri) ed acquisto Bund (ma anche Treausury USA) in quanto dopo il ritorno alle rispettive valute nazionali otterrò un guadagno lucrando sul cambio.
Insomma, questo fu all'origine della perturbazione finanziaria sui titoli nel 2011 e questo avverrà anche in futuro se si prospettasse uno scenario simile. Nessun complotto massonico o dei poteri forti.

La ragione politica
Il governo Berlusconi diede le dimissioni, non a causa dello spread, ma semplicemente perché non aveva più la maggioranza. Le cause risalgono al 2010, quando a seguito di contrasti interni al PdL venne deciso di cacciare Gianfranco Fini ed alcuni suoi diretti collaboratori. Questo fatto causò la perdita di 10 senatori e ben 33 deputati, poi diventati 38. Mentre al Senato la maggioranza rimase relativamente al sicuro, alla Camera invece questa fu appena superiore al minimo richiesto (316 deputati) e la prova avvenne nell'autunno dello stesso anno, quando fu presentata una mozione di sfiducia che vide il governo Berlusconi 'sopravvivere' per 3 soli voti: 314 a 311. Quel governo proseguì quindi l'attività ma vi furono diversi incidenti durante il 2011, con la maggioranza che venne spesso battuta in Parlamento dalle opposizioni.
Il giorno 8 Novembre 2011 la Camera approvò il Rendiconto Generale del Bilancio con 308 voti favorevoli e Berlusconi si rese quindi conto di non avere più la maggioranza (316), così si recò dal Presidente Napolitano ed annunciò le dimissioni non appena fosse stata approvata la Legge di Stabilità e così fu. La decisione fu presa onde evitare l'esito di nuova mozione di sfiducia che fu presentata dalle opposizioni alla quale Berlusconi sapeva che sarebbe stato molto difficile uscirne vincitore.

Se quindi complotto c'è stato, occorre verificarlo chiedendo a chi nei mesi precedenti ha abbandonato la coalizione di governo e per quali ragioni lo ha fatto. In ogni caso la motivazione è solo e solamente politica, la finanza internazionale non c'entra nulla!

Le conseguenze
Vengono poi chiamate in causa le mancate elezioni, ma anche questa tesi è del tutto priva di fondamento, non fosse altro perché la Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica possa sciogliere le Camere non prima di aver sentito l'opinione dei presidenti dei due rami del Parlamento e verificato la possibilità di formare un nuovo governo. Per questa ragione, a fronte delle dimissioni di un governo come è stato per quello Berlusconi IV, il Presidente della Repubblica riceve i presidenti di Camera e Senato ed a seguire le delegazioni dei partiti politici presenti in Parlamento.
In quella occasione non risulta da nessuna parte che il PdL o il PD avessero mai espresso parere favorevole per andare alle urne:




Non solo vi fu da parte dei due maggiori partiti un chiaro appoggio per un governo tecnico affidato al neo Senatore Mario Monti, ma esclusero una partecipazione diretta all'interno di esso con esponenti politici che lo stesso Monti chiese ai partiti che lo avrebbero appoggiato.
Il seguito poi lo dovremmo ricordare, tutti i provvedimenti presentati dal governo Monti furono approvati a larga maggioranza, compreso il tanto discusso Fiscal Compact con annesso pareggio di bilancio inserito in Costituzione senza passare dal voto popolare, dato che fu approvato con una maggioranza tale che, secondo la Costituzione, non richiese una consultazione tra i cittadini:

Il voto alla Camera dei Deputati

Il voto al Senato
Da tenere sempre presente che le leggi le approva il Parlamento e che in Parlamento il governo Monti non aveva alcuna rappresentanza propria ma era sostenuto da formazioni politiche diverse tra loro che in comune avevano, per ragioni differenti, l'evitare la consultazione elettorale.

Anche il presunto 'massacro fiscale' che avrebbe perpetrato il governo Monti fu in realtà dovuto in gran parte al suo predecessore, il quale assieme a Tremonti, che occupava il ruolo di ministro dell'Economia e delle Finanze, predispose nell'agosto 2011 una manovra da ben 45 miliardi di euro con effetti nei successivi due anni e quindi 'scaricati' di fatto sul successore:


Quanto poi il governo Monti aggiunse fu sempre approvato a larga maggioranza da PdL e PD in Parlamento, come la discussa riforma delle pensioni presentata dall'allora ministro Elsa Fornero, quindi la responsabilità, se responsabilità si vuole dare, è di chi le leggi le ha approvate ovvero il Parlamento, non il Governo!

Ma i sostenitori del presunto complotto obietteranno portando come prova una immagine che conosciamo bene:


Se per un complotto fosse sufficiente una risata...

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