martedì 11 aprile 2017

Il Paradosso di Goebbels

Conoscete quella citazione che recita: "Se raccontate una grossa bugia e la ripetete spesso a sufficienza, allora la gente alla fine ci crederà" e che viene addebitata a Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda del Terzo Reich durante il nazionalsocialismo?
In tedesco sarebbe così: "Wenn man eine große Lüge erzählt und sie oft genug wiederholt, dann werden die Leute sie am Ende glauben."

E' proprio vera! E perché allora lo definisco un paradosso?

Semplicemente perché il senso di questa citazione è talmente vero quanto falsa è la sua attribuzione al gerarca nazista! Goebbels non pronunciò mai questa frase, né in un comizio né in una qualsiasi dichiarazione di cui vi sia una testimonianza documentata. Anzi, Goebbels la pensava in modo pressoché opposto, egli infatti sosteneva che "una buona propaganda non necessita di bugie. Non c'è ragione di temere la verità. Si tratta solo di presentare la verità in un modo che la gente sia in grado di comprendere. Una propaganda che usa falsità dimostra che è una cattiva causa e non può essere vincente nel lungo periodo." (Norimberga, settembre 1934).
Facilmente il suo pensiero sarebbe più preciso intendendo che ciò che viene detto non deve essere necessariamente vero del tutto, diciamo alquanto verosimile, ma comunque non una grossa bugia. Questo perché sappiamo che anche il nazionalsocialismo e Goebbels stesso non dissero certo sempre cose vere.

Come è nata questa fraudolenta citazione a lui ascritta? Non si sa di preciso, in ogni caso quello che è un dato di fatto è che non esiste prova che Goebbels abbia mai pronunciato quelle parole, le quali sono comunque una parte dato che la citazione intera a lui ascritta prosegue così:
"Man kann die Lüge so lange behaupten, wie es dem Staat gelingt, die Menschen von den politischen, wirtschaftlichen und militärischen Konsequenzen der Lüge abzuschirmen. Deshalb ist es von lebenswichtiger Bedeutung für den Staat, seine gesamte Macht für die Unterdrückung abweichender Meinungen einzusetzen. Die Wahrheit ist der Todfeind der Lüge, und daher ist die Wahrheit der größte Feind des Staates."
che tradotto è:
"La menzogna può essere sostenuta a lungo affinché lo Stato possa proteggere la popolazione dalle conseguenze politiche, economiche e militari della menzogna stessa. Pertanto, è di vitale importanza per lo Stato di usare tutto il suo potere per soffocare il dissenso. La verità è il nemico mortale della menzogna e quindi la verità è il più grande nemico dello Stato."

Che Goebbels l'abbia detto davvero o meno alla fine conta fino ad un certo punto dato che nel tempo il senso di questa citazione è stato messo in pratica spesso. Molte bugie sono state ripetute fino a farle ritenere vere. Recentemente possiamo citare le falsità riguardanti la pericolosità o quantomeno l'inutilità delle vaccinazioni. Oppure la presunta 'invasione' dei migranti, siano essi profughi o semplici migranti economici, e che loro siano dediti alla delinquenza, in particolare le rapine presso le abitazioni nonostante i fatti dicano ampiamente che i responsabili quando non sono italiani provengono il più delle volte da Paesi facenti parte dell'Unione Europea, in ogni caso non a bordo di barconi attraversando il Mediterraneo.
Purtroppo tra social forum, blogger di dubbia onestà intellettuale, giornalisti alla ricerca di visibilità e trasmissioni televisive condizionate più da ragioni politiche che animate dal senso etico della professione, offrono una visione distorta della realtà e venendo ripetuta spesso finisce per essere percepita da molti come verità.

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