mercoledì 22 marzo 2017

La Nuova Zelanda del 'turista'...

Ogni tanto leggo i commenti dei lettori agli articoli di economisti critici verso l'euro e UE, come ad esempio il Prof.Alberto Bagnai, per capire da una parte la loro competenza in materie economiche e dall'altra le ragioni di una posizione diversa dalla mia. Mi capita così di leggere a volte dei commenti alquanto esilaranti quanto questo a seguito dell'articolo di Bagnai del 21 Marzo:


Lungi da me canzonare il Sig.Marco Alberti per quanto ha scritto, però ritengo utile analizzarne i contenuti che sollevano in me alcune obiezioni.

Il Sig.Alberti afferma inizialmente che è tornato dalla Nuova Zelanda in Italia dopo aver trascorso una lunga permanenza, quindi ha avuto modo di osservare la realtà locale, sia a livello sociale e demografico che economico.
La Nuova Zelanda ha una superficie territoriale poco inferiore (12% circa) all'Italia, come scrive il Sig.Alberti, però quando fa seguito sottolineando che attua un controllo preciso dei confini, a me sinceramente è venuto da pensare: "Bella forza!" dato che geograficamente la nazione più prossima (l'Australia) dista alcune migliaia di chilometri, anzi più precisamente miglia marine:


E' insomma una situazione un po' diversa da quella nostra, primo per la distanza dalla terraferma prossima e secondo per le condizioni economiche e/o di sicurezza (v.guerre) dei cittadini che abitano per l'appunto nelle rispettive terre più vicine.
Egli poi cita correttamente il numero di abitanti: 4,6 milioni. E' anche qui grossolano paragonare la complessità di governare 4,6 milioni di cittadini e 60!

Passando ora ai dati economici che lui cita, la crescita del PIL della Nuova Zelanda è indubbiamente apprezzabile sebbene inferiore a quanto il Sig.Alberti scrive (probabilmente non possiede i dati aggiornati all'ultimo trimestre 2016) in quanto l'ultimo dato vede un +2,7% (e inferiore alle attese) contro il precedente (III trimestre 2016) +3,3%.

La disoccupazione è un punto superiore a quello che egli scrive: 5,2%. Sicuramente un dato comunque invidiabile!

Poi conclude con questa affermazione:"...ricchezza diffusa e percepibile, sistema Paese ai primi posti del Fondo Monetario e della Banca Mondiale."
Qui però mi vedo costretto più che a sollevare delle obiezioni, a fare delle precisazioni. Io non so dove egli abbia tratto dei dati che lo portino a credere quanto ha scritto, perché se andiamo a leggere i dati sulla ricchezza (PIL) pro capite a parità di potere di acquisto della Nuova Zelanda dalla pagina Wikipedia, che raccoglie le rilevazioni statistiche FMI, Banca Mondiale e CIA (si, proprio l'intelligence USA), vediamo che la posizione in classifica non è poi tanto distante dall'Italia. Non quanto la distanza geografica!
Se guardiamo poi alla distribuzione del reddito prodotto riferendoci al generico ma comunque indicativo indice Gini, si può osservare come questa, da dati OCSE del 2012, sia pressoché simile tra loro e noi:


Avranno anche una cosiddetta moneta sovrana (?) però al Sig.Alberti è forse sfuggito il fatto che il rapporto Debito/PIL della Nuova Zelanda sia stato nel 2016 del 24,6%, addirittura in calo rispetto all'anno precedente che era del 25,1%.
Il deficit del governo, pardon il surplus, è stato dello 0,7% l'anno scorso e dello 0,2% (sempre surplus) nel 2015. Dati un po' diversi da quelli nostri e soprattutto ben diversi da quelli invocati da coloro che rimproverano alla UE di perseguire una politica di eccessiva austerità!

Non lasciamoci quindi prendere dalla foga di vedere l'erba del vicino che spesso sembra essere più verde della nostra, cerchiamo di osservare la realtà con maggiore attenzione.

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