giovedì 15 maggio 2014

Le accuse infondate del prof.Bagnai alla Germania

Uno degli argomenti di coloro che sostengono l'uscita dell'Italia dall'euro, perchè la indica come la causa principale della crisi sia nostra che della maggior parte dei Paesi stessi dell'eurozona, è quello di indicare in alcune nazioni e nella Germania in primis come coloro che hanno beneficiato da questa unione a scapito dei 'poveri' Paesi, soprattutto mediterranei, che ingenuamente si sarebbero fatti trasportare (e ingannare) dal miraggio di una prospettiva di benessere economico.

Secono alcuni la Germania avrebbe beneficiato del legame imposto da un'unica moneta, che non consente svalutazioni e quindi adeguamenti valutari per compensare i differenziali di competitività tra le diverse economie, facendo poi leva sulla propria influenza nell'imporre all'intera UE (ad oggi 27 nazioni più la Germania stessa!) politiche restrittive che poi lei stessa avrebbe impunemente disatteso applicando in patria politiche, definite dal prof.Alberto Bagnai, 'sleali' perchè avrebbero fatto uso di aiuti e sussidi statali vari alle imprese e introdotto con le riforme Hartz delle forme contrattuali che avrebbero permesso alle imprese un taglio drastico del costo del lavoro, una riduzione dei compensi ai lavoratori con salari da 450 euro mensili massimo e dove lo Stato interverrebbe integrando i bassi redditi con misure di sostegno economiche.

Queste integrazioni al reddito e questi aiuti alle imprese, secondo il prof.Bagnai, avrebbero causato una esplosione della spesa pubblica e conseguente sforamento del rapporto deficit/Pil, fissato al 3% dal Trattato di Maastricht, oltre che un aumento del debito pubblico (sempre in rapporto al Pil).
Ma è così? Non esattamente. Se prendiamo i dati ufficiali possiamo vedere come il rapporto deficit/Pil sia cresciuto nel periodo 2001÷2003, anno in cui ha raggiunto il massimo livello pari al 4,15%, per poi iniziare a decrescere per tornare nei limiti previsti nel 2006:


Se quindi il rapporto deficit/Pil ha iniziato a decrescere dal 2003, la tesi del prof.Bagnai che vuole le misure prese dal governo Schröder ed in particolare le riforme previste dal Hartz-Konzept, introdotte nel periodo 2003÷2005, come interventi 'sleali' e responsabili di una esplosione della spesa pubblica non regge e possiamo verificarlo anche prendendo i dati ufficiali (in tedesco) delle uscite e delle entrate del bilancio federale, raggruppate nelle principali voci, forniti dall'Ufficio di Statistica di Wiesbaden:


Come il prof.Bagnai può notare (e dato che conosce il tedesco non ha difficoltà a farlo) la spesa complessiva è passata da 1.003 miliardi di euro del 2003 a 1.016 miliardi nel 2007, corrispondente ad un +1,3% in 4 anni. Nel dettaglio può anche verificare che la voce pensioni e assistenza (Renten und Unterstützungen) è passata da 365 milioni di euro del 2003 a 356 miliardi nel 2007. Insomma le riforme dello stato sociale operate dall'ex cancelliere Gerhard  Schröder hanno ridotto la spesa per questa voce e non aumentata come sostiene il prof.Bagnai.

Allora qual'è la causa dell'aumento del deficit nel triennio 2001÷2003? Basta vedere la parte di destra che mostra le entrate (Einnahmen), da dove si può vedere come nel 2001 vi sia stato un calo rispetto all'anno precedente (pari a poco più di 50 miliardi di euro) e il livello è rimasto pressochè costante fino al 2005 quando le entrate sono cresciute nuovamente.

Non è la prima volta che il prof.Bagnai rivolge critiche inconsistenti alla Germania, quindi o lui raccoglie informazioni da fonti poco attendibili oppure è in malafede. Ad esempio anche con gli oramai famosi, e famigerati perchè citati a vanvera, minijob dovrebbe sapere da economista qual'è che questa forma di contratti atipici non riguardano coloro che assolvono mansioni di produzione o di concetto nelle aziende e quindi l'accusa di un presunto dumping salariale della Germania è priva di ogni fondamento. Basterebbe guardare al livello medio dei salari e al costo medio orario del lavoro che riportano valori tra i più elevati in Europa e nel mondo.
Nella seguente tabella sono riportati gli andamenti dei salari nominali e reali e quello dei prezzi al consumo dal 1991 al 2012 (fonte Ufficio di Statistica di Wiesbaden):


Si può vedere come i salari siano cresciuti di pari passo con quello dei prezzi e questo per un preciso obiettivo di rendere l'economia tedesca sempre più competitiva visto che il costo del lavoro era negli anni a cavallo del 2000 troppo alto e la Germania, come il prof.Bagnai sa, era considerata la 'malata d'Europa'. E' 'sleale' aver perseguito questa politica?

Concludo scrivendo il link all'articolo del prof.Bagnai che ha ispirato questa replica: Cosa sapete della slealtà?

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