mercoledì 5 ottobre 2016

Regno Unito, uno sguardo allo stato del manifatturiero

Lunedì scorso sono stati diffusi i dati circa un incremento degli ordinativi nel settore manifatturiero dell'industria del Regno Unito e questa notizia ha galvanizzato coloro che propendono per una uscita del nostro Paese dalla UE, sostenendo che questi dati confermano come non solo le previsioni nefaste legate alla Brexit erano infondate, ma che addirittura stanno portando benefici e questa sarebbe la conferma.
Io sono andato a leggere gli articoli che hanno riguardato questi dati e ho selezionato questo, tratto dal prestigioso Financial Times:


Ora, io non voglio disilludere i facili entusiasmi, però mi permetto di suggerire di leggere anche il contenuto di un articolo, non solo di fermarsi al titolo. Leggendo appunto tutto quanto si può verificare che si parla in gran parte di sentiment, cioè di opinioni espresse dai purchasing managers circa il clima di fiducia da essi espresso. L'indice  Markit/CIPS PMI rilevato a Settembre, dalla cui pubblicazione si riferiscono gli articoli dei vari media, è salito a 55.4 punti da 53.4 del mese precedente. Un indice che è in crescita costante, tranne un calo provvisorio a Luglio, dallo scorso mese di Aprile, mese in cui ha toccato il valore più basso, probabilmente a causa delle incertezze legate al noto referendum britannico sull'uscita o meno dalla Unione Europea.
Se osserviamo l'andamento nel lungo termine possiamo verificare che sebbene gli ultimi dati siano soddisfacenti, segno di una crescita interessante, dall'altra si tratta più di un recupero del calo che si registrava dal 2014:


Certamente una buona notizia, ma interpretare questi dati come conseguenza positiva del risultato referendario dal quale i britannici hanno espresso a leggera maggioranza il desiderio di lasciare l'Unione Europea, mi sembra un po' eccessivo. Qualsiasi conseguenza di tale decisione infatti lo si potrà valutare solo nel medio termine (2-3 anni), non certo pochi mesi dopo. E non bisogna trascurare che la Brexit è al momento solo ufficiosa in quanto il governo di Sua Maestà deve ancora presentare la richiesta ufficiale, richiesta che stando alle ultime dichiarazioni del Primo Ministro Theresa May dovrebbe essere presentata entro Aprile 2017.

Il peso del settore manifatturiero nell'economia del Regno Unito
Se da una parte è positivo che il settore manifatturiero sia in sensibile crescita, dall'altra occorre tenere presente che tale settore ha una incidenza relativamente bassa nell'economia del Regno Unito. Al momento infatti conta circa il 9,6% del totale contro il 15,8% del 1990 (fonte CBI - Confederation of British Industry). In Italia siamo oggi attorno al 15%. A proposito di Italia, lo stesso indice Markit/CIPS PMI, riferito sempre al settore manifatturiero, segna un leggero aumento: da 49.8 di Agosto a 51.0 punti di Settembre:


Tornando al rapporto sul manifatturiero britannico, si legge che si registrano incrementi dei beni di consumo, con l'incremento più elevato da un anno e mezzo, di quello dei beni intermedi e anche dei beni d'investimento. Sono aumentati sia la produzione che gli ordinativi e questo sia sul mercato interno che dall'estero, sollecitati questi ultimi sicuramente dal calo della sterlina. Il rapporto aggiunge che i maggiori incrementi dall'estero provengono un po' dappertutto: Asia, Europa e Stati Uniti.

Sul fronte occupazionale si registra un incremento per il secondo mese consecutivo che recupera così parte del calo segnato nella prima parte dell'anno.
Ma un aumento lo si registra anche sui prezzi di acquisto, il cui indice è riportato nel seguente grafico:


Questo inciderà sicuramente sui prezzi e quindi anche sulla crescita, rallentandola.

Commento
Sicuramente i dati sono da leggersi come positivi e che sottolineano un trend positivo, ma personalmente non mi sentirei di legarli alla recente decisione di lasciare la UE, se non come un parziale allentamento delle preoccupazioni che avevano caratterizzato il periodo precedente, di conseguenza al momento si sta assistendo più ad un recupero che ad una crescita vera e propria.
Questo è riscontrabile anche da un'altra variabile: l'indice di utilizzazione della capacità produttiva, che nel terzo trimestre ha raggiunto l'81,1% dal 81,5% dello stesso trimestre del 2015.
Buone notizie insomma, ma un po' presto per essere euforici e per scongiurare le ripercussioni negative previste a seguito della prossima uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, che al momento rimangono confermate anche se ridimensionate.

Nessun commento:

Posta un commento