venerdì 15 luglio 2016

Non chiamiamola 'guerra di religione'!

Non c'è nessuna guerra di religione in corso! Va ribadito forte e chiaro alla luce degli ultimi tragici fatti di Nizza. La religione è solo presa a pretesto da soggetti che hanno acquisito un odio verso l'umanità. E' come il fenomeno del teppismo negli sport come il calcio, ai cui autori, dello sport, del calcio, non importa nulla. Interessa solo una scusante per sfogare una rabbia repressa attraverso la violenza. E' come alcuni che usano il colore della pelle o altra diversità estetica per individuare una vittima e aggredirla, una vittima quasi sempre indifesa o in minoranza tant'è che spesso gli aggressori agiscono in gruppo contro una o un numero decisamente inferiore di individui. Ve lo immaginate l'idiota di Fermo apostrofare un uomo della stazza di Mike Tyson, se non Mike Tyson stesso, "scimmia africana"?
No, impensabile. No, perché in definitiva sono gente frustrata che cova giorno dopo giorno l'odio verso il prossimo e lo scarica usando a pretesto motivazioni di vario genere: dal presunto tifo sportivo al contrasto politico, dalla religione al colore della pelle o altro.

Nel caso degli attentati di matrice (pseudo) islamica non è molto diverso anche se siamo ad un livello molto più viscerale di odio. Qui il carnefice è addirittura disposto a morire e questo è un fenomeno del tutto nuovo. Nuovo perché il terrorismo non è di per sé un fattore recente, noi ne sappiamo qualcosa, ma l'attentatore non moriva assieme alle vittime.
Ma l'Islam non c'entra! Non c'entra perché come le altre religioni condanna la violenza.

"Chiunque uccida un uomo, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera . E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità." (Corano, 5:32)

Il Corano condanna fermamente chi uccide gli innocenti e le vittime degli attentati commessi da terroristi che si professano islamici invocando Allah al momento cruciale sono innocenti. Sono innocenti e sono spesso anche musulmani, altro esempio dell'inconsistenza della tesi che l'obiettivo siano cittadini di altro credo religioso.
Occorre anche rammentare che la maggior parte delle vittime delle guerre provocate da gruppi come l'ISIS sono musulmani, questo purtroppo non viene sottolineato. Ci indignamo comprensibilmente di fronte alle vittime che appartengono alla nostra stessa nazionalità, oppure a quella di altri Stati europei o dei Paesi cosiddetti occidentali, ma rimaniamo (quasi) indifferenti quando le vittime sono cittadini di Paesi mediorientali o dell'Africa. Non riflettiamo sul fatto che gruppi come l'ISIS stanno combattendo in Iraq, in Siria, in Libia e in altre nazioni dove la stragrande maggioranza degli abitanti e quindi delle vittime è musulmana. Quindi dove trova sostegno l'affermazione 'guerra di religione'?

In Gran Bretagna, in Germania ma anche in Italia risiedono milioni di cittadini che si professano musulmani eppure non vanno in giro ad uccidere o aggredire altri individui di altre fedi religiose. Gli attentati accaduti in Francia hanno visto come protagonisti soggetti che risiedevano nel Paese o comunque in Europa (v.Belgio) da molti anni e certamente non sono arrivati a suo tempo con l'intenzione di compiere attentati. Non fosse altro perché nel periodo in cui sono arrivati, gruppi come Al-Quaeda e ancor di più l'ISIS non erano ancora nati.
Sarebbe poi da approfondire come questi gruppi sono nati, come e da chi sono stati finanziati e come si finanziano oggi e da chi sono coperti.

Ora ci sarà il festival delle banalità e delle scemenze, tra chi invocherà la chiusura delle frontiere agli stranieri islamici a chi vorrà addirittura espellere quelli che già sono qui, forse anche gli italiani 'DOC' che si sono convertiti (non si sa mai che non venga anche a loro il desiderio di farsi esplodere in un centro commerciale o in una stazione). Poi ci saranno coloro che esigeranno una condanna ferma da parte dell'Islam 'moderato'. Un po' come pretendere dai cittadini siciliani la ferma condanna a seguito di ciascun delitto mafioso, perché si sa, non tutti i siciliani sono mafiosi ma tutti i mafiosi sono siciliani. O sempre per rimanere in tema ci sarà magari (ma si spera vivamente di no perché di giornalismo spazzatura ne abbiamo fin troppo) la ripetizione di titoli come questo:


Maurizio Belpietro ha tentato di motivare quel titolo sostenendo appunto che non tutti gli islamici sono terroristi, ma tutti (?) i terroristi sono islamici. Stando a questa puerile motivazione, a suo tempo avrebbe pubblicato quindi un titolo come questo:


E se gruppi come Al-Quaeda e l'ISIS rappresentano l'Islam, questi allora rappresenterebbero i cattolici?

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