giovedì 10 marzo 2016

'IRPEF alla tedesca', un confronto con il nostro sistema di calcolo

Merita a mio avviso uno sguardo il sistema di tassazione sui redditi delle persone fisiche in vigore in Germania, in quanto presenta elementi interessanti anche se come il nostro si fonda sulla tassazione progressiva in base agli scaglioni di reddito imponibile di appartenenza.

La differenza consiste nel fatto che, mentre da noi la parte di reddito compresa in un determinato scaglione viene tassata con la medesima aliquota, in Germania l'aliquota cresce progressivamente e linearmente all'interno di quello scaglione partendo dall'aliquota inferiore fino a raggiungere quella successiva. Ad esempio, da noi a fronte di un reddito imponibile pari a € 13.000 un singolo contribuente paga oggi il 23%, mentre un contribuente tedesco paga una aliquota che è compresa tra quella iniziale prevista per il primo scaglione in vigore nel suo Paese, corrispondente al 14% a partire da € 8.472 (no tax area) fino a € 13.469, e quella dello scaglione successivo che corrisponde al 23,97% per redditi compresi tra € 13.470 e € 52.881. Per la precisione pagherà 838,00 € che in rapporto alla quota imponibile, ovvero quella che supera il livello di tax area pari a € 8.472, corrisponde al 18,5% [838 / (13.000 - 8.472)].
Se da noi ci fosse lo stesso sistema di progressività lineare, un contribuente non pagherebbe il 23% sull'imponibile in questione ma una aliquota compresa tra 23 e 27% (quella dello scaglione successivo).

Ma allora verrebbe da dire che con questo sistema di calcolo ne verremmo penalizzati, altro che essere vantaggioso! Visto così è vero, ma per comprendere la possibile utilità occorre rovesciare il punto di vista. Proprio perché questo sistema di imposizione si basa sulla progressività lineare, per cui il contribuente non pagherà per ogni euro guadagnato in più la medesima aliquota ma una percentuale via via crescente, è possibile partire da aliquote più basse per le fasce di reddito inferiori!
La logica è la seguente: se per un primo scaglione di reddito si prevede che l'aliquota fiscale sia la medesima è intuibile come presumibilmente questa sia maggiore rispetto al caso in cui si abbia un sistema progressivo come quello tedesco che consente di partire da una aliquota inferiore anche se per giungere ad una maggiore. Quindi se da noi la prima aliquota del 23% si riferisce ai redditi fino a 15.000 €, con un principio come quello in vigore in Germania si può pensare di partire da una aliquota inferiore per arrivare ad una uguale o leggermente maggiore per lo stesso imponibile (€ 15.000). Insomma un sistema più legato al principio per cui più guadagni e più contribuisci. Certo non è semplice affermare a priori per ciascun contribuente se introducendo questo sistema di calcolo costui sarà o meno penalizzato, si può però ipotizzare che offre la possibilità di chiedere meno a chi guadagna meno.

A livello informativo guardiamo la situazione in essere confrontando le aliquote in vigore attualmente in Italia ed in Germania.

ITALIA


GERMANIA


Nella figura seguente sono mostrate le curve che rappresentano le aliquote marginali (in rosso) e quella media (in blu) in Germania:


Come si nota l'andamento dell'aliquota media (in blu) cresce in maniera soft diversamente da quella italiana, rappresentata nella figura seguente, che parte da una aliquota già alta (23%) e mostra una crescita più pronunciata nella prima parte in corrispondenza dei redditi più bassi per poi appiattirsi man mano che l'imponibile aumenta:


Da questo confronto quindi il suggerimento di fare una analisi sulla base dei dati reali a disposizione del nostro Ministero delle Finanze per ipotizzare di adottare un sistema di calcolo come quello tedesco con il fine di ridurre la pressione fiscale sui redditi inferiori e prevedere una crescita più morbida rispetto alla situazione attuale.

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